La battaglia di Villa Glori vide tra i suoi protagonisti i fratelli Cairoli Enrico e Giovanni, che organizzarono i settantotto uomini per l'impresa. Tutte le vicende sono state fedelmente documentate da Giovanni Cairoli nel "Quadernetto di campo" che oggi costituisce la principale fonte su quest'evento.
Come scrive Giovanni Cairoli, verso l'una, i Cairoli, seguiti dai "settantotto", attraversano il Tevere e sbarcano vicino a Villa Glori. Quindi incominciano la salita, che era stata tracciata dalla seconda squadra, che si dirige verso la villa. Giunti sul luogo i fratelli decidono di occupare il casino di campagna, situato in cima il colle, cosi' da poter meglio dominare la scena. Conquistato il casino i soldati occupano pure la casa del vignaiolo per poterla saccheggiare dei viveri. Intanto i fratelli Cairoli spediscono una lettera a Roma per informare della loro posizione e per chiedere degli eventuali aiuti.
Verso le cinque del pomeriggio un drappello di soldati dell'esercito ponteficio, accompagnati da altri soldati francesi, entrano a Villa Glori cosi' costringendo i settanta (essendo otto dei soldati scomparsi in circostanze misteriose) ad arroccarsi in cima al colle. Durante la celebre battaglia Enrico muore accanto ad un mandorlo mentre il fratello cerca di soccorerlo.